Il 50% delle ricerche su Google non genera click. Quali prospettive per i retailer?

Per i piccoli commercianti e per i grandi retailer il mondo della local search rappresenta la più grande opportunità di attrarre i propri clienti digitali verso un punto vendita fisico. Ci troviamo negli ultimi centimetri del famoso funnel di marketing e ci rivolgiamo a persone che, attraverso la propria ricerca, manifestano un intento preciso che va intercettato e convogliato verso l’obiettivo di conversione finale.

 

Come abbiamo avuto modo di citare in altri articoli, 3 visite su 4 in un punto vendita fisico sono influenzate dai canali digitali. In questo percorso che accompagna l’utente verso la decisione d’acquisto, il mondo della ricerca online è molto spesso l’ultimo step, di sicuro il più importante e determinante. Non lavorare in modo strutturato e ottimizzato su questo canale, non sfruttandone quindi tutte le potenzialità e opportunità, è come giocare una finale di champions senza attaccanti.

 

L’arbitro di questa partita è uno solo: Google. La posizione di dominanza di Big G sul mercato della ricerca è sempre più netta. Il 69,35% delle ricerche avviene su Google. Se includiamo Google Images, Google Maps e Youtube questa percentuale sale al 94%. Se poi consideriamo le ricerche che provengono da app come Google Maps, Google Search App e Youtube App arriviamo ad un valore sbalorditivo del 97%. “There’s no tripe for cats” come dicono a Mountain View.

 

Questo strapotere di Google e i continui cambiamenti ad interfacce, algoritmi e tipologie di contenuti, plasma anche le modalità con cui interagiamo con i motori di ricerca. Una recente ricerca di Jumpshot e Sparktoro, in particolare, mostra come si stiano evolvendo e orientando i nostri click sul motore di ricerca.

 

Si denotano in particolare due tendenze crescenti da parte di Big G:

 

  • Le Google Properties e le Google Technologies hanno sempre maggiore evidenza tra i risultati di ricerca (quasi il 6% dei click su Google porta a siti di proprietà di Google stessa tra cui Youtube, Maps, Google Blogs, sottodomini di Google.com e molti altri)

 

  • Aumentano le tipologie di risultati e di contenuti che offrono già tutte le risposte di cui l’utente ha bisogno direttamente sul motore di ricerca. Ormai non ci sorprende nemmeno più poter vedere, direttamente su Google, previsioni meteo, traduzioni, conversioni di valuta, orari dei treni, fino ad arrivare alle informazioni principali di un’azienda o di un punto vendita dislocato sul territorio.

 

I click sui risultati organici sono in continua decrescita (per gli utenti mobile, analizzando il totale delle ricerche su Google, siamo passati dal 41% di click di gennaio del 2016 al 26% di giugno 2019!). Il click sui risultati paid è cresciuto nello stesso periodo dal 3% fino all’11%.

 

E i click che mancano? Semplicemente non ci sono più! Già ad inizio 2016 il 55% delle ricerche su mobile non generava nessun click, e ora questo valore si sta avvicinando al 62%! Se consideriamo il mondo desktop la percentuale è salita, nello stesso periodo, dal 31% fino al 33% (Unificando mobile e desktop siamo ormai già sopra il 50%).

 

Si tratta di un cambiamento importante, che i local marketers e i retailers di ogni forma e dimensione non possono trascurare. Come detto all’inizio, la search è il canale che più di altri può influenzare la pedonalità nel punto vendita e di conseguenza il fatturato. E abbiamo già visto quanto, parallelamente,  stiano aumentando le ricerche di tipo locale!

 

Cosa si può fare a livello territoriale per trarre beneficio da questi cambiamenti? La risposta è semplice: puntare ad una presenza sempre più strutturata, completa, ottimizzata e ampia sulle Google Properties con una centralità sempre maggiore di Google My business come fulcro della presenza digitale locale distribuita di ogni punto vendita.

 

Questo, ci teniamo a precisarlo, non toglie importanza e centralità al sito web del brand che mantiene una sua funzione istituzionale e di acquisizione di grande importanza, completando la brand experience iniziata, in molti casi, sui canali di ricerca.

 

Non dimentichiamo che il sito web e i suoi contenuti possono influenzare il posizionamento della scheda Google My Business su Google e Google Maps. Di conseguenza, i due mondi devono forzatamente convivere, interagire e rafforzarsi a vicenda.

 

Altrettanto importante è garantire una diffusione e distribuzione più ampia possibile delle informazioni aziendali dei punti vendita sulle  properties locali: oltre ai motori di ricerca, vanno gestiti e sfruttati social network, mappe, navigatori, directory e siti verticali di settore.

 

La distribuzione del dato su numerose piattaforme diverse ci consente di  migliorare il posizionamento e le opportunità di ottenere visibilità e click. Ciò, di riflesso, introduce un livello di  complessità aggiuntivo dovuto alla gestione decentralizzata di aggiornamenti, recensioni e post.

 

Fortunatamente si tratta di un problema facilmente superabile grazie a soluzioni tecnologiche (come il nostro Everywhere) che consentono di gestire in modo unico e centralizzato tutte le properties digitali e i contenuti ad esse collegati.

 

Vuoi sapere come migliorare il posizionamento locale dei tuoi punti vendita? Vuoi conoscere come posizionare i tuoi punti vendita su oltre 35 piattaforme online? Vuoi gestire in modo centralizzato aggiornamenti, recensioni e post sulle tue properties locali distribuite?

 

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Voodoo
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